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Jim Mattis in Afghanistan per fare il punto sulla lotta al terrorismo

Missione in Afghanistan per il segretario Usa alla Difesa, Jim Mattis, che nel Paese asiatico farà il punto sulla lotta al terrorismo. Secondo fonti governative di Kabul, Mattis, che sta preparando il dossier afghano per il presidente Donald Trump, incontrerà i vertici afghani della Difesa e delle forze armate, nonché il capo delle Forze americane in Afghanistan (Usfor-a), generale John Campbell.

L’arrivo del capo del Pentagono avviene ad appena tre giorni da un cruento attacco dei talebani ad una caserma della provincia di Balkh in cui sono stati uccisi 150 soldati, operazione che è costato il posto al ministro della Difesa e al capo dello Stato maggiore dell’esercito afghani. E poco prima che venisse annunciato l’arrivo del ministro americano, la presidenza afghana ha comunicato i nomi dei sostituti ad interim: l’ex vice ministro Tariq Shah Bahrami quale nuovo ministro della Difesa, ed il generale Sharif Yaftal quale capo dello stato maggiore dell’Esercito.

Sull’attacco alla caserma il presidente Ashraf Ghani era intervenuto anche attraverso il suo account Twitter sostenendo che “il ministro della Difesa Abdullah Habibi e il capo dello Stato maggiore dell’esercito, Qadam Shah Shahim, hanno lasciato il loro incarico con effetto immediato“. La facilità con cui un commando di dieci talebani è riuscito a entrare venerdì nel compound della strategica caserma che si trova a 13 chilometri da Mazar-e-Sharif, capoluogo della provincia di Balkh, ha sorpreso e preoccupato il governo e i vertici delle forze militari americane e della Nato a Kabul. Gli attaccanti, fra cui si trovavano alcuni kamikaze, indossavano divise dell’esercito e sono riusciti ad entrare nella caserma a bordo di due veicoli militari, superando numerosi controlli di sicurezza.

L’attacco è stato condannato dall’ex presidente Hamid Karzai, che durante il suo mandato aveva cercato di coinvolgere i talebani nel processo di pacificazione nazionale. Ma dopo la strage, ha spiegato, le milizie integraliste non possono più essere chiamati “fratelli”. Karzai ha quindi rivolto un appello al gruppo islamista invitandoli a non commettere “atrocità che avvantaggiano solo le forze militari straniere”.

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