La formazione jihadista attiva nel nord del Sinai, Ansar Beit al Maqdis, che nei giorni scorsi aveva già aderito all’Isis, ha annunciato su Twitter di aver cambiato il proprio nome in “Stato del Sinai appartenente allo Stato islamico”. L’annuncio è arrivato come risposta alla richiesta di Abu Bakr al Baghdadi nel messaggio audio attribuito al leader dell’Isis e diffuso ieri. Nella registrazione Baghdadi avrebbe “accettato” l’alleanza dei jihadisti dell’Egitto, Arabia Saudita, Yemen, Libia e Algeria.
Nella regione un’ondata di attentati, di più o meno grave intensità, e di attacchi alle forze armate si è intensificata da qualche mese, come in altre parti del Paese. E gli occhi sono soprattutto puntati su Ansar Beit al Maqdis, ritenuto responsabile di diversi attentati all’esercito nel nord del Sinai, l’ultimo ieri in cui sono morti due militari (cinque in due diversi agguati, secondo altre fonti). L’operazione per ‘ripulire’ il Sinai è stata ampliata all’indomani la strage del 24 ottobre, in cui sono morti almeno 30 soldati, e ogni giorno vengono annunciati decine di arresti di “terroristi e criminali”. Ventisei solo ieri tra cui uno dei vertici di Ansar, Awad Radwan Ghanem, membro del Consiglio consultativo del gruppo. Ansar Beit al Maqdis è costretta a cambiare di continuo il suo account Twitter, per evitare la “sospensione” da parte del social network.