Dopo la morte di decine di persone nell’ondata di attacchi simultanei che ieri hanno compiuto i jihadisti contro i soldati egiziani, Israele ha deciso di rafforzare la presenza dell’esercito ai confini con il Sinai. La preoccupazione infatti è quella che gli uomini di al Baghdadi possano colpire lo Stato ebraico.
Secondo quanto riportato dallo Haaretz, se l’Isis si avvicinerà a Gaza, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi potrebbe “invitare” le forze militari israeliane ad agire. E’ proprio questo che il il leader del Cairo vorrebbe evitare, in quanto un intervento militare nella Striscia potrebbe portare “all’abbattimento delle barriere di confine e ad una conseguente fuga di massa di civili da Gaza al Sinai”.
Di fronte a tale allarme, il quotidiano israeliano rassicura però che la forza dello Stato Islamico nel Sinai è nettamente inferiore a quella con cui è abituato a combattere in Siria e inoltre l’esercito egiziano è di livello nettamente superiore a quello dei jihadisti.