Lieve miglioramento per l’ex presidente israeliano Shimon Peres (93 anni) colpito lo scorso 13 settembre da un’emorragia cerebrale anche se le sua condizioni restano serie. A quasi 24 ore dal malore e con una nottata trascorsa bene, i medici dell’ospedale “Tel HaShomer” a Tel Aviv ammettono un cauto ottimismo in un quadro clinico “stabile” che vede il paziente sedato e aiutato da un respiratore. “La situazione neurologica è migliorata – ha sottolineato con i giornalisti il prof. Yitzhak Kreis direttore dell’ospedale – e quando lo svegliamo reagisce bene”.
L’ictus ha colpito l’emisfero destro di Peres che è stato posto in coma indotto dopo due tac. “Nel momento in cui abbiamo ridotto i farmaci – ha aggiunto il medico personale di Peres, e suo genero, Rafi Walden – il presidente ha reagito bene, ha stretto le mani con calore -. Abbiamo capito che risponde e probabilmente ha capito cosa gli dicevamo”. “Le condizioni – ha insistito – sono migliorate in modo netto”. Kreis ha poi spiegato che si continuerà “a seguire il decorso nelle prossime 24 ore” e si farà “tutto il possibile dal punto di vista clinico per mantenere Peres in questa situazione”.
I due medici hanno sottolineato che un grande aiuto arriva dalla famiglia, la quale collabora “nella cura e nel contatto con il presidente. Dobbiamo ancora aspettare, ma ripeto c’è un certo miglioramento. Continueremo ad addormentarlo. Sono sedazioni leggere che gli consentono di riposare nelle condizioni ottimali. Come membro della famiglia posso aggiungere che siamo pieni di meraviglia. Tutti i parametri, pressione sanguigna, battito cardiaco, saturazione del sangue, sono normali”.
Walden tuttavia ha avvertito che l’ex presidente e Nobel per la pace potrebbe aver riportato danni permanenti dall’ictus. Il primo a parlare di un certo miglioramento delle condizioni di Peres è stato il figlio Chemi: “Di tanto in tanto – ha raccontato alla Radio Militare questa mattina – si è ripreso e in quei momenti ero con lui. Devo dire che in quei momenti era cosciente, ho parlato con lui e sento che sta migliorando”. Le vicende dell’anziano statista, considerato da tutti un padre della Patria, sono seguite in Israele con una grande attenzione: giornali, tv, radio, siti web, dedicano informazioni continue alla vicenda.