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ISRAELE-PALESTINA, OBAMA: “IMPOSSIBILE RAGGIUNGERE LA PACE PRIMA DELLA FINE DEL MIO MANDATO”

Il Presidente americano Barack Obama torna ad esprimere la sua opinione sullā€™annosa questione palestinese. A quasi sette anni dal suo insediamento, il primo presidente afroamericano ha riconosciuto che la pace tra israeliani e palestinesi – che riteneva inizialmente un obiettivo alla sua portata – ĆØ in realtĆ  un traguardo estremamente piĆ¹ complicato di quanto avesse pensato. Ieri sera Obama ha di fatto ammesso la sua sconfitta dichiarando che non solo non ci sarĆ  alcuna intesa nei 14 mesi che mancano alla fine del suo secondo mandato alla Casa Bianca, ma che non saranno possibili concreti negoziati di pace tra le due parti nellā€™immediato futuro: ā€œIl presidente – ha detto Rob Malley, consigliere di Obama per il Medio Oriente – ĆØ giunto alla conclusione realistica che non ci sarĆ  un accordo di pace nella parte finale del suo mandato (20 gennaio 2017) e che probabilmente non si saranno negoziati direttiā€. Per questo Obama, ha reso noto la Casa Bianca, chiederĆ  lunedƬ al premier israeliano Benjamin Netanyahu, nell’ennesimo non facile incontro, di non adottare misure che possano precludere intese in un futuro – non piĆ¹ prossimo – e di “non alterare lo status quo” di uno scenario giĆ  molto instabile.

Lā€™imminente incontro nella sala ovale tra i due leader ĆØ giĆ  stato funestato da roventi polemiche via web. Il nuovo portavoce del premier israeliano, Ran Baratz, in alcuni post su Facebook ha accusato Barack Obama di essere ā€œun esempio di moderno antisemitismo in una nazione occidentaleā€, che si accompagna a un ā€œgrande accordo di tolleranza e comprensione per l’anti-semitismo islamico. Una tolleranza e comprensione cosƬ grandi che (Obama) ĆØ pronto a dargli la bomba atomicaā€. Gli Stati Uniti hanno giudicato ā€œpreoccupanti e offensiveā€ le affermazioni di Baratz per bocca del portavoce del Dipartimento di Stato, John Kirby. Kirby ha inoltre aggiunto ā€œCi aspettiamo da ogni Paese, e specialmente dai nostri alleati piĆ¹ stretti, di parlare con rispetto e onestĆ  sui rappresentanti degli Stati Unitiā€. Netanyahu ha preso subito le distanze dalle frasi incriminate, sottolineando in un comunicato: ā€œHo letto per la prima volta i commenti di Ran Baratz: non sono degni e non riflettono la mia posizione o la politica del mio governoā€.

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