Oltre un milione di bambini israeliani e 1,3 milioni di adulti vivono in condizioni di povertà. Lo rivela un rapporto condotto da “Latet”, una organizzazione non governativa locale.
Secondo lo studio, diffuso dalla stampa locale, un quarto degli israeliani si trova in difficoltà economiche di vario genere e vive sotto la soglia di indigenza. Un terzo dei giovanissimi salta minimo un pasto al giorno. Il 5,7% dei bambini raccoglie cibo dalla strada o dalla spazzatura. Critica anche la situazione per gli anziani: il 92% di questi afferma che la somma percepita come pensione non è sufficiente e i due terzi di questi dichiarano di non avere soldi per potersi curare adeguatamente. Il 53% delle famiglie povere sostiene di non avere cibo a sufficienza per tutto il nucleo.
Vita costosa
A peggiorare le cose è il costo della vita, piuttosto elevato. Infatti il 71% di coloro che ricevono aiuti hanno molti debiti, alcuni non hanno la possibilità di avere il riscaldamento in casa perché costerebbe troppo e tantissimi sono costretti a rinunciare a cure, come ad esempio quelle dentali, troppo care, di cui pure avrebbero bisogno. Non a caso, da qualche giorno a Tel Aviv e Gerusalemme si sono registrate manifestazioni di “gilet gialli” che protestano con l'aumento del caro vita. Il rapporto ha poi messo in luce anche un dato drammatico, ovvero che l'11% di coloro che si trovano in queste difficili condizioni pensa spesso al suicidio come soluzione finale.
Palestina
E se la situazione non è rosea in Israele ancora peggiore risulta essere nei territori palestinesi. Le Nazioni Unite e l'Autorità nazionale palestinese (Anp) hanno insieme fatto un appello affinché nel 2019 siano stanziati almeno 350 milioni di dollari in aiuti per i palestinesi. Di questi il 77% dovrebbero essere destinati alla zona di Gaza dove la popolazione fronteggia continue emergenze.
Secondo Jamie McGoldrick, coordinatore per le attività umanitarie delle Nazioni Unite nella Striscia, oltre 1,4 milioni di palestinesi hanno bisogno di cibo, medicine, alloggi, acqua. Lo scorso anno, gli Stati Uniti hanno ridotto i finanziamenti ai palestinesi. Nel 2018 avevano promesso 365 milioni di dollari ma di fatto hanno dato solo una prima rata di 60 milioni annunciando poi lo stop di altre future donazioni. Una mossa che, secondo molti, rappresenta una forma di pressione sul governo palestinese per spingerlo a negoziare con Israele.