“Questo non è il Parlamento iraniano!”, “Volete il burqa?”. Bufera alla Knesset, il parlamento israeliano, sulla lunghezza delle gonne delle assistenti parlamentari, dopo che nei giorni scorsi diverse di loro sono state fermate all’ingresso per l’abito troppo corto. E oggi è partita la protesta: decine di collaboratrici, scrive il Jerusalem Post, si sono presentate in gonna corta. A sostenerle sono arrivati anche parlamentari dell’opposizione, fra cui uomini anche loro con la gonna. Le donne sono state tutte bloccate all’ingresso.
Il dress code della Knesset esclude le “gonne corte” ma senza quantificare la lunghezza considerata accettabile. Dopo che alcune settimane fa l’abito di una donna entrata in Parlamento ha scatenato alcune lamentele, la direzione generale ha diramato una nota alle guardie all’ingresso che da allora sono diventate più rigide.
Ma la vicenda non ha fatto altro che scaldare gli animi, in un Paese dove il governo di Benjamin Netanyahu appare sempre più nazional conservatore. “Questa è una lotta per la libertà delle donne, alle quali lo speaker della Knesset Yuli Edelstein ha dichiarato guerra”, ha detto oggi Shelly Yachimovich di Unione Sionista. “Cosa vogliono, che indossino il burqa?”, ha aggiunto il suo collega Manuel Trajtenberg, che ha cercato di entrare in canottiera, mentre il deputato del partito Meretz Ilan Gilon si chiedeva se la Knesset è diventata “il Parlamento iraniano”.
Yacimovich, ha condiviso sul proprio profilo Twitter una foto dei membri della Guardia del Parlamento dove si nota che le donne in divisa addette al servizio hanno delle gonne molto corte che non soddisfano gli “standard” imposti da Edelstein. Yacimovich sottolinea nella didascalia che le nuove regole sono “allucinanti e oltraggiose“.