Il governo israeliano è pronto a presentare il bilancio di Stato per il 2015. E’ stato, infatti, raggiunto l’accordo tra il primo ministro, Benjamin Netanyahu e il ministro delle Finanze, Yair Lapid. Il documento dovrà essere sottoposto all’approvazione dell’esecutivo dopo la festività del Rosh Hashanà (il capodanno religioso giudaico che cade in questi giorni). Lo ha annunciato l’ufficio del premier. Uno dei settori più finanziati sarà la Difesa, che riceverà 6 miliardi di shekel (pari a 1,6 miliardi di dollari) in fondi supplementari, più altri 7-8 miliardi per coprire le spese sostenute per l’offensiva su Gaza, l’operazione “Protective edge” andata in scena tra luglio e agosto.
In totale il ministero che si occupa delle forze armate dovrebbe raggiungere, prossimo anno, una dotazione di 15,5 miliardi di dollari. Il deficit dovrebbe aggirarsi intorno al 3,4% del Pil e non includerà la riscossione delle tasse. Tuttavia, secondo quanto affermato da una fonte della Difesa dello Stato ebraico, il governo sarà costretto a “effettuare un ulteriore integrazione al bilancio”. In caso contrario l’esercito potrebbe subire “una grave battuta d’arresto già nei primi anni del 2015”. Secondo lo stesso informatore il supplemento di 1,6 miliardi di dollari proposto da Netannyahu e Lapid sarebbe un “bluff”. Lo stesso ministro Moshe Ya’alon ha dichiarato che l’importo indicato per il suo dicastero “non e’ sufficiente”.