E' scattata subito la reazione di Israele all'attacco iraniano contro alcune postazioni dello Stato ebraico nel Golan. Almeno 50 istallazioni militari di Al-Quds in Siria sono state colpite dai raid israeliani.
Raid
Tel Aviv ha definito il blitz della scorsa notte “il maggior attacco aereo compiuto negli ultimi anni”. Non si hanno al momento notizie più precise sulle conseguenze dell'operazione dell'aviazione ebraica in territorio siriano, mentre in Israele i danni sono stati minimi e senza nessuna vittima. “Gli ordini dell'attacco (di Al Quds ndr) sono stati impartiti dal generale iraniano Qassem Suleimani“, ha precisato il portavoce militare Jonathan Conricus, aggiungendo che Israele ha informato la Russia dell'attacco in Siria. Sulle Alture del Golan alla popolazione è stato detto di essere attenta alle informazioni che giungono dalle forze militari.
Istallazioni distrutte
Qualche dettaglio ulteriore lo ha fornito il ministro israeliano della Difesa, Avigdor Lieberman. “Quasi tutte le istallazioni iraniane in Siria sono state distrutte” ha detto. Teheran, ha aggiunto, deve “ricordare il detto che 'se piove su di noi, su di loro ci sarà la tempesta'. Spero che abbiamo finito con questo episodio e tutti abbiano capito“. Su Twitter il presidente della Knesset, Yuli-Yoel Edelstein, ha scritto: “Israele ha trasmesso un chiaro messaggio ai suoi nemici e all'Iran: le regole del gioco sono cambiate. Non tollereremo alcuna minaccia per la sicurezza dei nostri cittadini e non accetteremo il trinceramento delle forze iraniane nemiche a breve distanza dalle nostre comunità di confine”. Il portavoce dell'esercito israeliano, Ronen Manelis, ha spiegato che “alle forze iraniane al Quds serviranno mesi per riprendersi dall'attacco israeliano. Questo attacco è un messaggio per tutti quelli che cercano di colpirci e indebolire Israele e la sua sovranita', specialmente davanti ai suoi cittadini. L'esercito è pronto per ogni scenario”.
Preoccupazione
La tensione crescente tra Iran e Israele preoccupa la comunità internazionale. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha invocato una “de-escalation tra i due Paesi”. Della situazione in Medio Oriente parlerà con gli alleati, a partire dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel.