Neda Amin – la reporter iraniana fuggita dal suo Paese nel 2014 e minacciata di espulsione il mese scorso dalla Turchia per aver scritto, secondo i media, per un sito di notizie israeliano – è arrivata in Israele dopo che le è stato concesso un visto speciale turistico dal ministro dell’interno Aryeh Deri.
Amin, 32 anni, ha dovuto abbandonare il proprio paese dopo che il suo libro “Zenjir” (La Catena) è stato messo al bando. Per tre anni ha vissuto in Turchia come rifugiata politica ed ha collaborato all’edizione in farsi di Times of Israel. La blogger – che ha temuto di dover ritornare in Iran – è stata accolta al suo arrivo al Ben Gurion dal direttore di Times of Israel David Horowitz che ha ringraziato le autorità e il ministro Deri per aver aiutato il sito a portare Amin in Israele “sana e salva“.
Nei giorni scorsi l’Associazione nazionale dei giornalisti israeliani aveva lanciato un appello urgente al ministro degli Interni, Arie Deri, chiedendo asilo politico per Amin. “La sua vita è in pericolo”, avevano avvertito i colleghi israeliani. Poche ore dopo era arrivato l’ok del governo. “Ho autorizzato l’ingresso in Israele della giornalista iraniana Neda Amin per motivi umanitari – ha spiegato Amin -. La Turchia la vuole espellere in Iran, e là rischia la pena di morte per aver scritto in un sito israeliano”.
Il tutto avviene in un momento particolarmente teso fra Tel Aviv e i media esteri. Tel Aviv ha, infatti, annunciato la chiusura della redazione locale di Al Jazeera, accusata di sostenere il terrorismo, provocando aspre polemiche. Una situazione che ha portato il Foreign Press Association (Fpa, Associazione della Stampa estera) a presentare una petizione alla Corte suprema del Paese, accusando la polizia locale di usare metodi violenti contro i giornalisti.