E’ la prima volta da dieci anni a questa parte che vengono eseguiti degli arresti amministrativi, ovvero preventivi, nei confronti di un cittadino israeliano. Si tratta di un adolescente ebreo residente in una colonia in Cisgiordania. Il giovane, Mordechai Ben Gedalia, è sospettato di aver partecipato nei mesi scorsi agli incendi dolosi nella Chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci (Tiberiade) e nella Chiesa della Dormizione (Gerusalemme).
In seguito alla morte di un bimbo palestinese di 18 in un rogo appiccato da alcuni coloni israeliani nel villaggio di Kfar Douma, vicino a Nablus, sale l’allerta nei confronti di ogni forma di terrorismo ed estremismo religioso, in particolare verso esponenti della destra eversiva ebraica. In questa fase gli arresti sono di una durata minima di sei mesi, ma potrebbero anche essere estesi ad un tempo più lungo. in passato Ben Gedalia era stato oggetto di provvedimenti restrittivi per i suoi spostamenti in Cisgiordania ed in Israele ed era stato sottoposto a lunghe inchieste.
Al momento, secondo quanto riferito dalla radio militare, la sua pericolosità è stimata di una portata tale da richiedere arresti preventivi. Secondo Adi Kedar, l’avvocato dell’adolescente, le autorità e i servizi segreti non avrebbero alcuna prova concreta della sua partecipazione agli attacchi nelle chiese di Gerusalemme e Tiberiade. Intanto, nella stessa indagine la polizia ha interrogato uno dei suoi teorici, Meir Ettinger di 23 anni e fermato un suo compagno nella cittadina di Beit Shemes.