E’ passato quasi un mese dalla vittoria del Likud alle tanto discusse elezioni israeliane, e Netanyahu non è ancora riuscito a definire il profilo dell’esecutivo. I tentativi di includere nel nuovo governo le liste collocate a destra si sono rivelate fallimentari. Secondo il giornale Haaretz, il premier si troverebbe quindi a un bivio importante.
Da una parte, con il sostegno di Bennet, ha la possibilità di intraprendere il cammino della destra radicale realizzando un governo omogeneo ma sempre più isolato dal panorama mondiale. In alternativa, con il centrosinistra si avvierebbe la strada che dovrebbe agevolare la relazione con Stati Uniti ed Europa ma con una formazione debole e caratterizzata da forti contrasti interni. “Netanyahu ha tutto il diritto di fare un accordo di governo con Isaac Herzog e Tizpi Livni, ma in questo caso Avigdor Lieberman non ne farà parte”. Lo ha detto alla radio l’ex ministro degli esteri e stretto collaborato del primo ministro.
Sebbene contatti concreti con il centro sinistra non ce ne siano stati fino ad oggi, Herzog e Tzipi Livni hanno pubblicato nei giorni scorsi un documento sul nucleare iraniano, che sebbene critichi alcune posizioni di Netanyahu, non manca di esporre alcune perplessità sull’accordo tra la repubblica Islamica e il gruppo del 5+1.
Per il premier israeliano restano ancora due settimane di tempo per delineare il volto del nuovo governo, e non si esclude la possibilità per il Paese di tornare alle urne. Secondo le ultime indagini, il Likud attualmente gode dell’appoggio di Kulanu e delle due liste ortodosse che non bastano per garantire la governabilità.