Abu Omar al Shishani, uno dei principali capi militari dello Stato Islamico e braccio destro di al Baghdadi, è rimasto ucciso in Iraq, nella città di Mosul. Questa volta a confermare il decesso è stato lo stesso Stato Islamico, che ha dato l’annincio attraverso la sua agenzia Amaq.
Il Pentagono aveva annunciato lo scorso 4 marzo di aver ucciso il miliziano in un raid sferrato dalla Coalizione militare a guida Usa nella Siria nordorientale. L’agenzia di stampa dell’Isis, invec, afferma che Shishani è morto in battaglia nella città di Shirqat, a sud di Mosul nel nord dell’Iraq.
Shishani, il cui vero nome era Tarkhan Batirashvili, era considerato il braccio destro e consigliere militare del leader dell’Is Abu Bakr al-Baghdadi. Lo scorso anno gli Stati Uniti avevano posto una taglia di cinque milioni di dollari sulla sua testa.
Nato in Georgia circa trent’anni fa, Shishani combattè durante la breve guerra con la Russia nel 2008. Secondo il portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, Peter Cook, era “un leader di comprovata esperienza nella battaglia portata avanti dai militanti dell’Isis in vari combattenti in Iraq e Siria”.
Sempre secondo Cook, la morte di Omar il Ceceno “avrà un impatto negativo sulla capacità dell’Isis di reclutare combattenti stranieri, in particolare quelli provenienti da Cecenia e nelle regioni del Caucaso, e limiterà la sua capacità di coordinare gli attacchi e difendere roccaforti come Raqqa (in Siria) e Mosul (in Iraq)”.