Sarà il Consiglio della Shura, composto da nove comandanti dello Stato Islamico ad eleggere entro la settimana un temporaneo sostituto di Abu Bakr al Baghdadi. Il leader dell’Isis infatti è rimasto paralizzato a causa di una lesione alla spina dorsale riportata dopo essere stato colpito da un raid statunitense nel nord dell’Iraq. In seguito l’uomo è stato trasferito a Raqqa, capitale del Califfato in Siria.
Secondo alcune fonti locali, al Baghdadi sarebbe ancora lucido e in grado di dare ordini, per questo motivo colui che sarà eletto dalla Shura assumerà il ruolo di “vice”, per potersi muovere tra i territori dello Stato Islamico. La voce secondo cui il successore di al Baghdadi era stato indicato nella persona di Abu Ala al-Afri, insegnante di fisica iracheno, sono state smentite, in quanto la decisione non è ancora stata presa e il professore di Mosul dovrà contendersi il posto con Abu Ali al-Anbari, ex generale dell’esercito iracheno finora incaricato di monitorare il territorio in mano all’Isis in Siria, e al siriano Abu Luqman, il cui vero nome è Ali Moussa al-Hawikh.
Sicuramente Al-Afri gode di ottima stima da parte del Consiglio della Shura, ma al-Anbari è rimane un suo superiore e potrebbe per questo avere la precedenza nella scalata al potere. A suo discapito però vanno la mancanza di preparazione giuridica e di formazione religiosa, fattori che potrebbero mettere a rischio la sua candidatura. A sua volta, assegnare l’incarico al siriano Luqmnan, un jihadista rimesso in libertà da Damasco nell’estate del 2011, all’inizio della rivolta contro Bashar al Assad, non risulterebbe gradito agli iracheni che dominano gli alti ranghi dell’Isis, ma potrebbe mettere a tacere i crescenti malumori tra i combattenti siriani per le continue pressioni dei vertici jihadisti a raggiungere il fronte in Iraq.