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Isis, decapitato anche l’ostaggio inglese

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La modalità è la stessa, la crudeltà anche. Un nuovo video apparso su internet mostra un combattente dell’Isis decapitare l’ostaggio inglese Alan Henning. Nelle scene finali il boia minaccia un altro uomo identificato come americano e secondo la Bbc si tratterebbe di Peter Kassig. Nelle immagini il prigioniero britannico afferma: ”Per via della decisione del nostro parlamento di attaccare lo Stato Islamico, io, in quanto britannico, pagherò il prezzo di quella decisione”.

Il consigliere per la sicurezza americano, Lisa Monaco, ha detto che il nuovo video, dal titolo “Un altro messaggio all’America e ai suoi alleati”, è l’ennesimo “chiaro esempio della brutalità” dello Stato Islamico “e del perché il presidente Barack Obama sta andando avanti con una strategia ampia per colpire e distruggere l’Isis”.

L’omicidio di Alan Henning – ha commentato il primo ministro inglese David Cameron – mostra quanto sono barbari e ributtanti questi terroristi. Faremo tutto il possibile per stanare questi assassini e portarli davanti alla giustizia”. Il cooperante inglese, 47 anni, era stato rapito a dicembre in Siria dove era arrivato con un convoglio umanitario. Si tratta della quinta vittima giustiziata in maniera tanto spietata quanto spettacolare, dopo gli americani James Foley e Steven Sotloff, lo scozzese David Haines e il francese Hervè Gourdel.

Pochi giorni fa la moglie dell’uomo, Barbara Henning, aveva chiesto ai terroristi di rilasciare il marito: “Vi prego liberatelo. Abbiamo bisogno di lui a casa”. Nel messaggio televisivo, Barbara affermava di essersi sentita incoraggiata “dall’indignazione in tutto il mondo” e aveva aggiunto: “Sicuramente le persone che vogliono essere viste come uno Stato si comporteranno in modo adeguato alle loro pretese, mostrando pietà e agendo con clemenza”. Una preghiera caduta nel vuoto.

Sara Sbaffi: