Nella provincia di al-Anbar, a ovest dell’Iraq, 23 persone sono morte a causa di due attentati attribuiti ai membri dell’Isis e in uno scontro con le forze dell’ordine di Baghdad.
Nella prima esplosione a perdere la vita sono stati 10 uomini appartenenti all’esercito anti-jihadisti che erano in riposo nella moschea colpita dai kamikaze, nei conflitti seguiti agli attentati sono morti altre 13 persone delle forze di sicurezza.
Nessuno ha rivendicato gli attacchi, ma l’uso di kamikaze è una tattica utilizzata quasi esclusivamente dagli estremisti sunniti in Iraq, tra i quali gli jihadisti del califfato.
Sul fronte opposto invece, un raid aereo delle forze della coalizione ha ucciso 60 uomini dello Stato islamico che si trovavano a festeggiare il matrimonio tra uno dei loro capi e una delle donne rapite nel distretto di Hit. Ad affermarlo è lo sceicco Ashaur Hammadi, secondo cui “le informazioni in nostro possesso confermano l’uccisione di un gran numero di elementi del’Is nelle vicinanze di Albaker”.
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