Dodicimila soldati dell’esercito iracheno risultano dispersi da quando, a giungo, l’Isis ha lanciato la sua offensiva nel nord del Paese. Lo rende noto il comitato per la sicurezza della provincia di Salahuddin, secondo cui è probabile che molti di loro siano caduti nelle mani dei jihadisti.
“I membri dell’esercito facevano parte delle unità dispiegate a Mosul e Tikrit, oltre ad altre unità indipendenti – ha detto il portavoce del comitato, Khalid Jassam – sono dispersi, ed e’ probabile che solo un piccolo numero sia riuscito a salvarsi e a scappare”.
Nei mesi scorsi, tuttavia, ci sono state diverse notizie di diserzioni, quando le forze del governo di Baghdad si sono date alla fuga davanti all’offensiva jihadista. Jassam ha aggiunto che “ormai risulta praticamente certo che siano stati ‘giustiziati’ dall’Isis circa 1.700 soldati della base Speicher, e che solo pochi siano riusciti a salvarsi dal massacro”.
Non vi sono finora conferme ufficiali sulla sorte dei militari di questa base, a nord di Tikrit, sede dell’accademia dell’Aeronautica. I parenti, in gran parte sciiti del sud del Paese, hanno dato vita ad una serie di proteste per chiedere notizie certe al governo, e nei giorni scorsi alcuni di loro sono arrivati a fare irruzione nel Parlamento di Baghdad.