E’ di 10 morti e decine di feriti il primo bilancio dell’uragano Irma, il più potente che si sia mai formato sull’Oceano Atlantico, con venti che superano i 300 chilometro orari. Devastati i Caraibi, i primi a essere colpiti dalla gigantesca tempesta, con il 90% delle strutture dell’isola di Barbuda che sono andate distrutte. E siamo solo all’inizio. Irma, infatti, punta dritto sulla Florida dove è già scattato il piano per l’evacuazione.
Secondo la stima delle Nazioni Unite, il fenomeno atmosferico potrebbe arrivare a colpire 37 milioni di persone. Per questo ha dispiegato squadre umanitarie alle Barbados per lavorare con l’agenzia per la gestione dei disastri dei Caraibi. I funzionari dell’organizzazione internazionale ad Haiti sono invece impegnati a offrire l’appoggio necessario al governo locale.
Rick Scott, il governatore della Florida, ha lanciato un appello a rispettare gli ordini di evacuazione e a farlo “rapidamente“, mobilitando subito mille uomini della Guardia nazionale e richiamandone in servizio 7000 per venerdì. “Irma è più grande e più potente di Andrew”, ha poi ammonito.
Nel 1992 Andrew è stato il secondo uragano più distruttivo nella storia degli Stati Uniti (65 morti), e l’ultimo di tre uragani di Categoria 5 che hanno colpito gli Stati Uniti nel XX secolo dopo l’uragano del Labor Day nel 1935 e l’uragano Camille nel 1969. Devastò il nordovest delle Bahamas, la Florida meridionale a Homestead (sud di Miami) e il sudovest della Louisiana, causando danni per circa 25 miliardi di dollari odierni, la cifra più alta prima di Katrina nel 2005 e di Harvey nei giorni scorsi.
A confermare la potenza di Irma è Kerry Emanuel, un esperto di uragani del Mit, secondo cui l’uragano possiede circa 7000 miliardi di watt, circa due volte l’energia di tutte le bombe usate nella seconda guerra mondiale.
Il presidente Usa Donald Trump ha avviato una serie di telefonate con i governatori degli stati dove è atteso l’uragano, Puerto Rico, Isole Vergini e, appunto, Florida.