E’ morto a soli 66 anni, per una malattia incurabile, “L’uomo di guerra diventato uomo di pace”. Potrebbe essere così definito Martin McGuinness, l’ex-comandante dell’Ira e poi leader dello Sinn Fein, quindi vice primo ministro del governo congiunto autonomo nord-irlandese. Il comandante si è spento la notte scorsa dopo una strenua lotta contro una rara malattia genetica che l’ha portato alla morte nel giro di pochi mesi.
Lo storico leader repubblicano dell’Irlanda del Nord aveva annunciato il suo ritiro dalla politica per una “grave malattia” solo lo scorso gennaio, gettando nello scompiglio la vita politica di Belfast. Le conseguenti elezioni anticipate, hanno visto il suo partito raggiungere per la prima volta la parità con gli avversari storici del Dup (Democratic Unionist Party), i protestanti unionisti fedeli a Londra.
McGuinness è stato a lungo considerato dalla Gran Bretagna un terrorista: era lui infatti a capo dell’Ira quando venne ucciso dai separatisti lord Louis Mountbatten, amatissimo zio del principe Carlo d’Inghilterra nonché ultimo viceré dell’impero anglo-indiano (e il primo governatore generale dell’India indipendente) insieme ad altri 18 soldati inglesi. Ma quelli erano altri tempi: 30 anni di conflitto intestino che stragi, immani sofferenze e oltre 3 mila morti.
Ma con gli anni, la strategia cambiò radicalmente: Il combattente comprese che il sogno della riunificazione dell’Irlanda poteva avvenire soltanto attraverso la pace e il dialogo tra le parti politiche. Iniziò così un dialogo con l’allora premier laburista Tony Blair che portò agli Accordi del Venerdì Santo del 1998, al disarmo dell’Ira e alla creazione di un governo congiunto di protestanti e cattolici (ovvero di unionisti filo-britannici legati alla corona e repubblicani nazionalisti legati a Dublino) che dura tuttora.
Lo scorso gennaio, al posto di McGuinness, si è insediata a capo del Sinn Fein Michelle O’Neill, prima leader del partito “Noi stessi” a non avere conosciuto sulla propria pelle la guerra civile e il carcere. Sepolto anche l’ex comandante dell’Ira divenuto grande pacificatore, inizia oggi una nuova era che potrebbe concludersi, grazie alla Brexit, con un referendum per la riunificazione della ‘provincia’ britannica con il resto dell’isola.