Servirebbero tre anni per permettere all’Iraq di sostituire e rinnovare le potenzialità del proprio esercito. A dichiararlo è il primo ministro Haider al-Abadi che in un’intervista a Reuters a ha ribadito l’importanza di un fortificare le forze armate del Paese.
Si tratterebbe di una vera sfida in quanto i militanti dello Stato Islamico risultano molto più pericolosi di quelli di al-Qaeda. “La cosa più difficile è ristrutturare e costruire l’esercito mentre si è in stato di guerra – ha ammesso il premier – il nostro obiettivo è di creare un equilibrio fra le due cose, lavorando in un modo che non abbia impatto sui combattimenti”.
L’Iraq, già dai primi mesi del governo di Haider al-Abadi ha iniziato a prendere provvedimenti per affrontare la debolezza in cui riversano le forze armate, effettuando cambiamenti “a partire dalla parte superiore dell’esercito e della sua leadership, sostituendoli con patriottici e professionali elementi, competenti e responsabili, non viziati da corruzione o da mancanza di coraggio” ha dichiarato il ministro della Difesa Khaled al Obeidi.