I jihadisti uccisi in Iraq dall’inizio di novembre dai raid della coalizione internazionale (Usa in testa) sarebbero circa 600. A riferirlo un comunicato del ministero della Difesa iracheno ripreso questa mattina dalla stampa panaraba. Il computo si riferisce ai bombardamenti aerei nelle regioni centro-occidentali irachene di Anbar e Salah ad Din.
Le forze armate irachene hanno recuperato i corpi di 380 dei ribelli uccisi – scrive il quotidiano al Arabi al Jadid edito a Londra con fondi del Qatar – e sono in corso per molti di loro le operazioni di identificazione. Per ora sono 26 i Paesi di origine dei jihadisti: 11 Paesi sono a maggiorana musulmana, gli altri sono Paesi asiatici o europei.