Da giugno 2014 a oggi almeno 3,6 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case in Iraq in seguito all’avanzata del Daesh. Lo ha reso noto il governo iracheno, preannunciando una possibile crisi umanitaria, per la mancanza di fondi necessari per gestire questa emergenza. L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) aveva parlato lo scorso febbraio di 3,2 milioni di sfollati interni per la guerra in corso tra l’esercito e lo Stato islamico (Is).
Il ministro per la migrazione di Baghdad, Jasem Mohammed, ha invece affermato che il numero è arrivato a 3,6 milioni se si contano le persone fuggite dalle province ancora in mano ai jihadisti nel centro e nel sud del paese. Di questi 3,6 milioni, però, 600mila hanno fatto ritorno alle proprie città, una volta liberate dall’esercito e dalle forze alleate nella lotta all’Is.