Prosegue incessante in Iraq la lotta per Ramadi. Persa l’occasione di prendere Tikrit lo stato Islamico ha lanciato una vasta offensiva sulla città. Conquistarla significherebbe indebolire il già fragile governo nazionale che sta cercando di ricostruire il Paese dalle macerie della guerra e degli attentati fondamentalisti. Ieri l’esercito regolare ha dato il via ad operazioni di terra per fermare l’avanzata del Califfato nel capoluogo della provincia di Anbar. Nell’attacco le forze irachene sono affiancate dalla milizia sciita “Unità di mobilitazione popolare”. Ma gli uomini di Al Baghdadi non sono disposti a rinunciare all’invasione iniziata la scorsa settimana. Vittoria dopo vittoria i jihadisti sono penetrati sempre più a fondo nel territorio e ora si preparano ad assestare il colpo decisivo.
Tra venerdì e sabato un attacco suicida ha ucciso 8 agenti della sicurezza irachena. Nell’attacco sarebbe rimasto ferito anche il generale delle forze di sicurezza irachene Numan al Zubadei. E’ stata la reazione dell’Isis alla riconquista di parte del centro urbano da parte dell’esercito che era stato annunciato dal governatore Mahdi Saleh Naumann. Intervistato dal quotidiano iracheno “Iraq News”, Naumann aveva precisato che i rinforzi comprendono diverse migliaia di uomini delle forze regolari e membri delle forze di Mobilitazione popolare sciite.
Intanto si registrano tensioni anche sul fronte politico in Iraq. Ieri Rafid Jaboori, portavoce del premier Haider al-Abadi, ha dato le dimissioni dopo la diffusione di un video che lo mostra mentre inneggia all’ex dittatore Saddam Hussein. Il video risale in realtà a una quindicina di anni fa, ma Jaboori ha ritenuto comunque di doversi dimettere per “non imbarazzare ulteriormente l’ufficio del premier”, come lui stesso ha scritto sul suo profilo Facebook. Nel video pubblicato sul Web l’ormai ex portavoce di Abadi si esibisce in una canzone che descrive Saddam come “la spada della giustizia contro il male”. “I tuoi nemici, oh Saddam, cadono tutti mentre tu resti”, recita ancora la canzone, che Jaboori ha spiegato di aver cantato perché era “giovane e inesperto” e senza essersi mai iscritto al partito Baath di Saddam.