“Il nostro obiettivo è smantellare e distruggere” lo Stato islamico. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, ribadendo che l’obiettivo è garantire che l’Is “non sia più una minaccia per la regione e sicuramente possiamo raggiungere questo obiettivo”.
Il presidente degli Stati Uniti in una conferenza stampa congiunta con il presidente estone Toomas Hendrik Ilves, a Talinn, ha definito la decapitazione del giornalista americano Steven Sotloff da parte dei jihadisti dell’Isis “un orribile atto di violenza”. Dopo avere ricordato “l’agonia” della famiglia del giornalista giustiziato, il capo della Casa Bianca ha assicurato: “Il nostro obiettivo è quello di smantellare lo Stato islamico in modo che non sia una minaccia per l’Iraq, per il Medioriente e per gli Stati Uniti“.
Le due decapitazioni dei report americani, Steven Sotlof e James Foley, fanno parte di un’ampia strategia dell’Isis, il gruppo armato islamico che ha lanciato una campagna di sistematica pulizia etnica nel nord dell’Iraq, rendendosi responsabile di crimini di guerra tra cui uccisioni sommarie e rapimenti di massa contro appartenenti a minoranze etniche e religiose: è quanto emerge da un rapporto di Amnesty International dal titolo “Pulizia etnica di dimensioni storiche: lo Stato islamico prende sistematicamente di mira le minoranze del nord dell’Iraq”. Il rapporto contiene una serie di “raccapriccianti testimonianze di sopravvissuti ai massacri – scrive Amnesty – decine e decine di uomini e ragazzi della zona di Sinjar sono stati rastrellati, caricati su camion e poi massacrati in gruppo o uccisi individualmente. Centinaia, se non migliaia, di donne e bambini così come di uomini della minoranza yazida sono stati rapiti da quando lo Stato islamico ha preso il controllo dell’area”.
In Medio Oriente “l’Isis è una minaccia non solo per Iraq e Siria, ma anche per i paesi europei e per gli altri paesi Nato, come la Turchia”, ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini parlando a margine dell’incontro con la Commissione Esteri del Parlamento europeo. Poi ha escluso ogni possibile dialogo politico con il movimento terrorista aggiungendo che “va costruito un quadro regionale che risponda unito alla sfida dell’Isis”.
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