Tutto come da programma. Gli ingegneri e i tecnici italiani inizieranno i lavori di messa in sicurezza della Diga di Mosul, nel nord dell’Iraq, dal primo ottobre. Lo ha detto ad “Agenzia Nova” il direttore generale dell’infrastruttura, Riad Izz al Din Ali al Naimi. Quest’ultimo ha riferito che la parte civile non è in grado di individuare le potenziali minacce terroristiche. “Gli Stati Uniti, le truppe italiane, le forze irachene e quelle curde Peshmerga hanno accesso a informazioni d’intelligence su questo argomento”, ha detto al Naimi.
Per quanto riguarda i lavori di messa in sicurezza della struttura, affidati alla ditta italiana Trevi, il direttore ha precisato che il contratto sottoscritto lo scorso mese di marzo prevede 18mesi, di cui i primi sei dedicati alla preparazione dei lavori. Al Naimi ha spiegato che il personale italiano inizierà effettivamente la manutenzione della diga dal primo ottobre, come previsto dalla tabella di marcia concordata in precedenza. Il governo iracheno ha firmato un contratto da 296 milioni di dollari con la ditta italiana Trevi per le necessarie riparazioni della diga di Mosul, lunga 3,6 chilometri. L’Italia, da parte sua, dispiegherà circa 500 militari a protezione del personale che eseguirà i lavori per la messa in sicurezza della diga.
Nei giorni scorsi il sito esperto di intelligence Wikilao aveva lanciato l’allarme su un possibile piano dell’Isis per colpire l’infrastruttura sorvegliata dai militari italiani. Un attacco “in grande stile” su cui il Califfato, secondo il portale, “lavora da mesi”