Milioni di fedeli sciiti sono scesi in piazza per la festa sacra dell’Arbain nella città di Kebala a sud di Baghdad. Con tutto che il rischio attentati, da parte degli jihadisti del sedicente Stato Islamico era alta, sono stati tantissimi a voler celebrare il 40esimo giorno dell’anniversario del martirio di Imam Hussein, il terzo imam sciita e il santo nipote del nobile profeta Maometto.
La questione della sanguinosa insurrezione dell’Imam Hussein è un perfetto modello e un completo programma di resistenza ed opposizione ad ogni forma di tirannia, oppressione e dispotismo. L’esempio del “Signore dei Martiri”, Hussein, e dei suoi fedeli compagni, ha sempre incrementato nei suoi seguaci la voglia di combattere e sconfiggere gli empi e i tiranni in Iran, durante la Rivoluzione Islamica.
Il pellegrinaggio, ha sottolineato il ministro della difesa iracheno, è stato un grande successo: “E’ un dato eccezionale e una sfida alle bande terroriste dell’ Isis”. Un pellegrino afferma: “Abbiamo lasciato il lavoro per venire qui, Isis deve capire che gli iracheni sono potenti e combatteranno contro tutti i terroristi. La volontà di dio ci ha uniti e noi vinceremo”.