Più di 4.000 persone sono fuggite dalle zone intorno a Mosul dall’inizio dell’offensiva militare per riconquistare la città in mano all’Isis: lo ha detto Peter Hawkins, il rappresentate dell’Unicef per l’Iraq. Hawkins, che non è stato in grado di fornire un dato esatto sul numero degli sfollati, ha sottolineato che le condizioni dei bambini in almeno uno dei campi per i rifugiati sono “molto, molto precarie”.
Intanto sono almeno 25 i Peshmerga uccisi dall’inizio dell’offensiva verso Mosul e “moltissimi” sono i feriti. Lo ha detto il generale Halgord Hekmet, portavoce delle forze curde, dopo l’incontro oggi a Erbil tra il segretario alla Difesa Usa Ash Carter e il leader curdo Masoud Barzani. I suoi uomini, ha aggiunto, godono di un buon sostegno aereo da parte della coalizione ma hanno bisogno di più mezzi militari, soprattutto veicoli blindati. Molti dei caduti infatti, ha spiegato, erano a bordo di normali macchine, ovviamente vulnerabili alle mine che l’Isis ha piazzato a bordo delle strade. Da parte sua Carter si è congratulato perché i Peshmerga “combattono molto bene” e stanno avanzando con successo.
Un portavoce dell’esercito iracheno ha invece annunciato che è stato respinto un sanguinoso attacco del Califfato alla città occidentale di Rutba, in provincia di Anbar. Almeno tre auto-bomba – ha riferito il generale Yahya Rasool – sono saltate in aria prima di raggiungere gli obiettivi dei miliziani del califfato e numerosi combattenti sono stati uccisi. L’ufficiale iracheno non ha però parlato delle vittime tra le forze armate irachene o tra i civili. “La situazione – ha detto – è tornata sotto controllo”. Gli uomini di al Baghdadi cercano di rallentare l’avanzata delle forze alleate su Mosul, con azioni a sorpresa in altre città irachene, come nei giorni scorsi a Kirkuk.