Non c’è mai fine agli orrori compiuti dai combattenti dello Stato Islamico nei confronti delle loro vittime. L’ultimo tragico caso riguarda una bambina irachena che è stata schiavizzata, stuprata ed infine usata come scudo.
Ha solo 11 anni ma il suo aggressore dopo aver abusato di lei, l’avrebbe legata al parabrezza di un veicolo militare per costringere i nemici a non sparare durante una battaglia. Un deterrente per non essere colpito, una vera e propria crudeltà che non si è fermata di fronte alle urla e al pianto della piccola.
A raccontarlo sono alcuni attivisti che hanno salvato la vita a più di mille donne yazidi fatte prigioniere e schiavi sessuali dei miliziani jihadisti. Khaleel al Dakhi, un avvocato e attivista dei diritti umani, ha raccontato di essere riuscito a contattare la bambina che è sopravvissuta al terribile episodio di violenza e che ha raccontato di essere regolarmente stuprata dall’uomo che l’ha ridotta in schiavitù.
Dallo scorso anno sono quasi 4000 le donne catturate dall’Isis durante la conquista del monte Sinjar nel territorio settentrionale dell’Iraq. La maggior parte di loro sono minorenni, alcune ancora bambine e nonostante l’età vengono seviziate e usate come schiave del sesso.