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IRAQ, LA VIOLENZA DEL CALIFFATO CONTRO CHIESE E SIMBOLI CRISTIANI

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Tra gli obiettivi dell’Isis oltre la formazione di un Califfato, risulta di particolare importanza quello di distruggere e annientare i simboli della cristianità, le chiese per prime. Dalle immagini diffuse nelle ultime ore è emerso che lo Stato Islamico in Iraq sta portando avanti diverse operazioni jihadiste contro i luoghi di culto dei cristiani.

Croci, sculture di santi e reliquie millenarie, tutto ciò che evoca il mondo della fede cattolica viene cancellato, come mostrano le foto diffuse dal Middle East Media Research Institute (Memri). Tra queste si vede un uomo che dopo aver rimosso la croce dal tetto di una chiesa la sostituisce con una bandiera dell’Isis. Altre immagini rivelano la brutalità di un miliziano nell’istante in cui getta a terra una statua della Madonna e nel tentativo di deturpare un antico bassorilievo a colpi di martello, o ancora di jihadisti che hanno sparso vernice nera sulla scritta di una lapide “Maria, sultana della pace dona la pace all’Iraq”.

Il territorio interessato è ancora una volta Ninive, già nel mirino degli estremisti islamici con la devastazione delle opere d’arte e la distruzione delle antiche mura della città, risalenti a 4000 anni prima di Cristo. I jihadisti “non si curano affatto di quello che stanno compiendo – ha affermato Steven Stalinsky direttore esecutivo del Memri – seguono la loro ideologia e se la prendono con le chiese e le minoranze. Non c’è spazio per nessun altro. La loro campagna contro le vestigia della cristianità sta andando avanti da diverso tempo”. Al centro della furia devastatrice di questi uomini vi è il pericolo di idolatria che questi simboli rappresentano per lo Stato Islamico.

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