Abu Bakr al-Baghdadi, leader dell’Isis, non sin trova più in Iraq: si sarebbe spostato da Mosul a Raqqa, provincia della Siria. A sostenerlo sono fonti citate dal quotidiano israeliano Yediot Ahronot: il mese scorso erano circolate insistenti voci sulla presunta morte del capo jihadista, poi smentite da alcuni media internazionali.
A inizio settimana, invece, una moglie del militante, Saja al-Dulaimi, e la figlia sono state fermate in Libano. Per smentire definitviamente la notizia della presunta morte, un file audio con la registrazione della voce del leader dell’Isis era stata diffusa dai media arabi: pochi giorno dopo, una fonte della sicurezza irachena, dichiarò che l’islamista a capo dell’organizzazione terroristica si spostava di frequente fra Ninive, Iraq e Raqqa, Siria.
Con la moglie di al-Baghdadi si trovava invece Ola Mithqal al-Oqaly, anche lei coniuge di un celebre quanto spietato jihadista: Anas Sharkas, meglio conosciuto come Abu Ali al-Shishani. Dopo il fermo, il leader di al-Nusra, braccio destro dell’isis in Siria, ha lanciato un ultimatum alle autorità di Tripoli: se la donna non sara liberata, le trattative per il rilascio dei 26 miklitari turchi in ostaggio dall’estate scorsa saranno immediatamente interrotte. In un video in cui compare insieme ad altri due militanti a volto coperto, al-Shishani ha detto che “donne e bambini libanesi saranno rapiti e uccisi”.