Macabra scoperta vicino Sinjar, in Iraq, dove sono state rinvenute due fosse comuni contenenti i cadaveri di alcuni membri della minoranza yazida, contro cui l’Isis ha avviato una vera e propria pulizia etnica. Le tombe, riferisce Asianews, sono state trovate nel villaggio di Umm al Shababik, situato tra Mosul e la frontiera siriana. Erano situate a una distanza di 150 metri l’una dall’altra e accoglievano 9 corpi ciascuna. Si tratta del 29esimo rinvenimento da quando le forze che combattono il Califfato hanno ripreso il controllo dell’area.
A Sinjar è si trova la grande maggioranza della comunità curdofona yazida; secondo il sindaco della città nelle fosse sono stati rinvenuti almeno 1600 cadaveri. Questa minoranza risale all’epoca pre islamica ed è considerata eretica dagli jihadisti e viene per questo duramente perseguitata. I miliziani di Al Baghdadi, una volta conquistata la regione, hanno giustiziato gli uomini e reso schiave sessuali le donne.
Nel marzo 2015 le Nazioni Unite hanno definito la strage degli yazidi un “tentativo di genocidio“. Secondo i leader delle comunità circa 3 mila donne sarebbero ancora nelle mani del Daesh.
La strage degli yazidi non è l’unica atrocità commessa dall’Isis. In passato le milizie jihadiste si sono macchiate di crimini efferati. Dall’inizio delle operazioni per la riconquista di Mosul l’Onu ha ricevuto diversi rapporti contenenti denunce di esecuzioni di massa, torture e sepolture nelle fosse comuni.