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Iran-Usa, per ora la “guerra” è all'Aja

Davanti alla Corte di giustizia internazionale dell'Aja è iniziata la battaglia legale sul ricorso dell'Iran contro le sanzioni imposte dagli Stati Uniti di Donald Trump. 

Scontro

L'America “vuole strangolarci“, ha affermato Mohsen Mohebi, rappresentante della Repubblica Islamica, che ha chiesto ai giudici di esprimersi con urgenza sulla materia, poiché quella degli Usa è “una politica il cui obiettivo è fare più danni possibili all'economia iraniana”. “Ci difenderemo con fermezza”, ha reagito da Washington il segretario di Stato americano, Mike Pompeo. “Il deposito dell'Iran presso la Corte internazionale dell'Aja – ha aggiunto in una nota scritta – è un tentativo di interferire con i diritti sovrani degli Stati Uniti di intraprendere azioni legali, tra cui la re-imposizione di sanzioni, che sono necessarie per proteggere la nostra sicurezza nazionale. I procedimenti avviati dall'Iran costituiscono un ricorso improprio alla Corte”. Washington, ha sottolineato il capo della diplomazia a stelle e strisce continuerà “a lavorare con i propri alleati per contrastare le attività iraniane nella regione“. Gli Stati Uniti impediranno “all'Iran di acquisire armi nucleari in qualsiasi modo”.

Ricorso

La denuncia presso la Corte dell'Aja era stata fatta il 16 luglio 2018, tre anni dopo l'accordo tra Teheran e la comunità internazionale sul programma nucleare iraniano, contro la “illegale re-imposizione delle sanzioni unilaterali contro l'Iran”. Washington ritiene che Teheran si serva di quell'accordo per mascherare la costruzione di armi nucleari. “Di fronte al disprezzo degli Stati Uniti per la diplomazia e ai loro obblighi legali, l'Iran è impegnato a rispettare lo stato di diritto”, aveva detto al momento della presentazione della denuncia il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, secondo cui è “imperativo contrastare la loro abitudine di violare il diritto internazionale”. Secondo il ministero iraniano, la denuncia riguarda la “violazione degli obblighi internazionali” assunti dagli Stati Uniti, in particolare per quanto riguarda il Trattato di amicizia Usa-Iraniano del 1955, un testo che è già stato ripetutamente invocato in passato per le controversie tra Teheran e Washington, già arbitrate dalla Corte dell'Aja. 

Sanzioni

Dal 7 agosto è scattata la prima tranche delle nuove sanzioni, che riguardano le aziende che operano nei settori della commercializzazione del dollaro, dell'oro, di software per la gestione di processi industriali e di diversi minerali come grafite, metalli grezzi e carbone, mentre il 4 novembre entreranno in vigore ulteriori misure contro il settore bancario e quello petrolifero di Teheran. Il presidente americano ha fatto sapere inoltre che chiunque commerci con Teheran non potrà più fare affari con Washington.

redazione

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