Milioni di persone si sono riunite nella notte in Iran per ricordare l’anniversario del martirio di Alì Ibne Abi Talib, una delle figure più luminose dell’Islam, assassinato circa 14 secoli fa. Milioni di iraniani vestiti rigorosamente di nero in segno di lutto, si sono recati di notte nelle moschee; l’Iran è una delle poche nazioni a maggioranza sciita e secondo gli sciiti, Alì (la pace sia con lui), fu non solo uno dei successori ma l’autentico e vero successore di Maometto.
L’Imam Alì raggiunse il martirio all’età di 63 anni nella moschea di Kufa, nell’odierno Iraq, dopo che venne colpito in maniera micidiale da un musulmano estremista mentre era in stato di preghiera. La giornata di oggi, anniversario del suo martirio, è un giorno di lutto e di ferie in Iran. L’altra ricorrenza religiosa importante che rende oggi praticamente dormiente l’intero Iran è stata la notte del destino; la seconda notte del destino quest’anno ricorreva proprio nella notte tra domenica e lunedì e seguendo la tradizione, i fedeli sono rimasti svegli per tutta la notte per pregare.
Nella notte cerimonie di lutto si sono tenute anche presso la residenza della guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Khamenei. A riunire decine di migliaia di persone i santuari sciiti in Iran ossia Mashad, sepolcro dell’ottavo Imam degli sciiti, la citta’ di Qom, sepolcro della sorella dell’ottavo Imam e la localita’ di Rey, a sud di Teheran, dove è sepolto un altro dei discendenti di Maometto.