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Interrogato il consigliere Miller

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Prosegue senza sosta il tour asiatico del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Conclusa la tappa cinese, infatti, il Tycoon è immediatamente volato in Vietnam dove, però, ad attenderlo non ci sarà assai probabilmente Vladimr Putin: l'auspicato vertice con il presidente russo, infatti, è stato al momento smentito dall'entourage della Casa Bianca, dal quale è stato sostenuto che l'incontro fra i due non rientra nel programma del viaggio diplomatico. Ad avanzare la prospettiva di un bilaterale informale a margine dell'assemblea della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec), era stato Yuri Ushakov, membro dello staff del Cremlino, il quale aveva parlato di un faccia a faccia previsto per il 10 novembre, appuntamento tuttavia non previsto dal calendario presidenziale.

Miller nel mirino

A ogni modo, l'argomento Russia (anzi, Russiagate) resta particolarmente caldo dalle parti di Washington. Nelle scorse ore, infatti, uno dei più stretti consiglieri del presidente Trump, Stephen Miller, è stato interrogato dal procuratore speciale Robert Mueller nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni russe durante la campagna elettorale del Tycoon. Secondo quanto riportato dalla Cnn, il consigliere sarebbe stato ascoltato in merito al ruolo da lui giocato nel licenziamento dell'ex capo dell'inchiesta nonché direttore dell'Fbi, James Comey. La figura di Miller, annoverata fra quelle di più alto rilievo nella cerchia dei collaboratori più fidati del presidente, sarebbe coinvolta anche nella tranche d'inchiesta aperta a seguito delle rivelazioni dell'ex consigliere George Papadopoulos, fautore del possibile incontro fra Trump e Putin, del quale venne discusso alla presenza dello stesso (all'epoca) candidato e, forse, anche di Jeff Sessions, nel marzo del 2016.

I due fronti

Con l'interrogatorio di Miller, l'inchiesta sul Russiagate si avvicina in modo evidente al presidente. Il colloquio del consigliere con il procuratore speciale, infatti, va ad affiancarsi alle scottanti rivelazioni di Papadopoulos, che stanno man mano portando serio scompiglio alla Casa Bianca. Miller, infatti, nonostante il coinvolgimento nell'indagine di personaggi di spicco come Jared Kushner e Paul Manafort, è considerato il nome più altisonante fra quelli emersi finora. L'obiettivo di Mueller, sarebbe chiarire la sua posizione non solo in riferimento alla deposizione di Comey ma anche sul presunto ruolo giocato nell'organizzazione dell'incontro, poi fallito, tra l'allora candidato Trump e il presidente russo. Quello che, in fondo, è il punto focale di questa fase dell'inchiesta.

Mattia Damiani: