Dopo la caduta del governo guidato da Mariano Rajoy in Spagna inizia ufficialmente l'era Sanchez. Il leader del Psoe ha giurato davanti al re Felipe VI ricevendo l'investitura ufficiale a formare un nuovo esecutivo. Presente anche il premier uscente, investito dallo scandalo Gurtel e sfiduciato in Parlamento su mozione dello stesso Sanchez.
Il premier
Dopo aver guidato i socialisti in due elezioni finite con pesanti sconfitte elettorali nel 2015 e nel 2016, Sanchez era stato costretto a dimettersi dall'apparato del partito. Ma ĆØ stato rieletto dagli iscritti a capo del Psoe l'anno scorso, ed ĆØ riuscito a cacciare Rajoy, un veterano della politica di 63 anni che era al potere dal 2011. Sanchez aveva presentato la mozione di sfiducia contro Rajoy il 25 maggio, il giorno dopo che un tribunale ha condannato alcuni esponenti del Partito popolare (Pp, conservatore) per finanziamento illecito.
La crisi
In agenda, il neo premier ha la spinosissima questione catalana, che il governo Rajoy ha sinora trattato col pugno di ferro, esacerbando gli animi nella regione autonoma. Fato ha voluto che, sempre oggi, a Barcellona si sia insediato il nuovo esecutivo guidato dall'indipendentista Quim Torra. Il president haĀ ha invitato il premier spagnolo a “parlare” e a “negoziare da governo a governo”, rivendicando il suo “mandato repubblicano”, in linea con il referendum del primo ottobre. Nel suo discorso di insediamento, Torra ha ribadito di essere disposto al “dialogo” con Madrid, che considera “imprescindibile per risolvere i conflitti come avviene in tutti i Paesi del mondo civilizzato”. Torra ha chiesto aĀ SanchezĀ di sedersi intorno ad un tavolo e avviare subito il confronto, perche', ha spiegato, “la situazione in cui viviamo non puĆ² prolungarsi un solo giorno di piĆ¹”.Ā
Ritorno all'autonomia
E con l'insediamento del nuovo Govern, la Generalitat della Catalogna recupera a partire da oggi il controllo amministrativo politico e finanziario sulla regione, che aveva perso alla fine di ottobre con l'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione voluta dal governo di Madrid per sospendere l'autonomia dopo il voto sull'indipendenza. Decade oggi l'art.155 dopo 218 giorni trascorsi da quel 27 ottobre, quando il Senato spagnolo approvĆ² la misura, in risposta al Parlament catalano, che nello stesso giorno aveva dichiarato la Catalogna “stato indipendente nella forma di Repubblica”.Ā