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Inizia l'era del “coccodrillo” Mangagwa

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Emmerson Mangagwa ha giurato da presidente dello Zimbabwe, aprendo una nuova era nel Paese africano dopo i 37 anni al potere di Robert Mugabe, dimessosi in seguito a un golpe militare. Mnangawa, suo ex braccio destro, ha promesso di dedicarsi al benessere del popolo ed è stato acclamato da decine di migliaia di persone.

Rientro

Il “coccodrillo” (questo il suo nomignolo) era stato costretto alla fuga per le accuse di “sleatà” e “inaffidabilità” che gli erano state rivolte da Mugabe su pressing della moglie Grace, interessata a succedere all'anziano marito. Il colpo di mano da parte dell'esercito ha posto fine al regime dell'ex presidente consentendo a Mangagwa, rifugiato in Sudafrica, di rientrare ad Harare. Appena arrivato il capo di Stato in pectore si era subito recato nella sede del suo partatito, quella Zanu-Pf dalla cui spaccatura fra i suoi sostenitori e i “G40” dell'ex first Lady Grace è nato l'intervento dei militari. Nella sua prima apparizione in pubblico, il “compagno” Mnangagwa aveva alzato il pugno e accennato un passo di danza mandando in visibilio un'enorme folla.

Il destino dell'ex dittatore

Quale il destino, a questo punto, di Mugabe e consorte? Secondo quanto riferito da un portavoce della Forze armate alla Cnn non saranno costretti a lasciare lo Zimbabwe. E' stato poi raggiunto un accordo che consentirà all'ex coppia presidenziale di conservare l'immunità. L'ex leader “è stato accusato di aver ordinato, dall'inizio e alla metà degli anni Ottanta, una serie di massacri in roccaforti dell'opposizione per consolidare il proprio potere”, ricorda il sito dell'emittente americana. Nelle stragi “furono uccise fino a 20 mila persone“. Mugabe “è stato accusato a lungo anche di corruzione per finanziare il proprio sontuoso stile di vita e il suo governo ha mandato in rovina economica la nazione un tempo prospera”. Per perpetuare il proprio Paese (insaturando una monarchia de facto) aveva tentato una successione “semidinastica”. E questo nonostante l'economia dello Zimbabwe fosse stata gravemente danneggiata

Edith Driscoll: