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INDIA: AL VIA LA COSTRUZIONE DI 60 MILIONI DI WC PER SCONGIURARE EPIDEMIE

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Sessanta milioni di servizi igienici sanitari nelle case indiane entro il 2019, è questo uno degli obiettivi della campagna lanciata dal primo ministro Narendra Modi e intitolata “Clean India”. Un’inziativa che, secondo quanto definito dal Washington Post, ha creato un vero e proprio boom nella costruzione di toilette.

La proposta nasce dalle scarse condizioni igieniche in cui vivono gli abitanti del Paese, più del 53% delle abitazioni infatti non ha un bagno e in base a quanto riferito dall’Unicef, questa mancanza associata all’ingestione di acqua non pulita è uno dei fattori principali che provoca malattie mortali tra cui anche la dissenteria, il killer numero uno dei bambini al di sotto dei 5 anni.

Sembra però che il passaggio più difficile di questa campagna non sia tanto l’aspetto pratico legato alle spese e alla costruzione di bagni, quanto la capacità di convincere le persone ad usare i wc. Sono oltre 120 milioni le famiglie che per decenni hanno utilizzato i propri terreni per i loro bisogni e questa nuova iniziativa spaventa soprattutto gli anziani: “Uscire in un campo aperto è più sano che sedersi all’interno di questa piccola stanza”, ha detto un 62enne residente in uno dei villaggi rurali della zona settentrionale.

Sebbene si stia lavorando per promuovere nuove abitudini igieniche, il principale ostacolo è di tipo culturale: le famiglie indiane tendono a usare le toilette con moderazione nel timore che la fossa biologica si riempia troppo velocemente. Pulirla sarebbe un compito troppo “basso”, e molto spesso capita che nessuno è disposto a svolgere questa mansione. Nel 2014, l’India è stato il Paese con il tasso più alto di mortalità infantile per malattie legate all’assenza di servizi sanitari. Su una popolazione mondiale di 7 miliardi di persone, la sola New Delhi conta il 60% di quel totale senza accesso a un bagno privato o pubblico.

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