Josep Lluis Trapero, ex capo dei Mossos d'esquadra, la polizia catalana, è stato formalmente incriminato dal giudice Carmen Lamela per sedizione e altre attività criminali. Per la magistratura spargnola, gli agenti sono rimasti passivi durante lo svolgimento del referendum sull'indipendenza dello scorso 1 ottobre. Insieme a lui sul banco degli imputati, scrive La Vanguardia, ci sono anche l'ex direttore generale dei Mossos, Pere Soler, e l'ex ministro dell'Interno, Cesar Puig.
Testimone
Decisivo per l'incriminazione sarebbe stato un testimone sentito dai pm iberici, il quale ha riferito che i Mossos avrebbero avuto l'ordine di spiare la polizia e la Guardia Civil spagnola, dispiegate nella regione autonoma durante la consultazione. Il testimone sotto anonimato ha riferito di un ordine generico dato a tutte le squadre della polizia catalana per segnalare i movimenti sia della Guardia Civil che della polizia spagnola: grazie a una “sorveglianza efficace“, sarebbero state registrate marca e modello dei veicoli che lasciarono la sede della Guardia Civil di Lerida, il numero di persone entrate e gli oggetti trasportati.
Strategia
Inoltre, il testimone avrebbe confermato la “totale passività” degli agenti Mossos, anche di fronte alle richieste di aiuto dei colleghi della Guardia civil spagnola, attaccati ai seggi. La magistrata Lamela ha anche rivelato che i Mossos avevano un codice, “Chiave 21“, che utilizzavano nelle loro comunicazioni per passare a un canale alternativo: serviva agli agenti per riportare informazioni o incidenti che non dovevano essere trasmesse sul canale radio ufficiale.