Alta tensione a Bucarest. Per il terzo giorno consecutivo, ieri migliaia di cittadini romeni hanno manifestato contro il governo socialdemocratico. Il motivo che ha spinto le persone a scendere in strada è la presunta corruzione, nonché il pugno duro utilizzato dalle forze dell'ordine venerdì scorso, primo giorno di proteste, quando a scendere in strada sono stati in circa 110mila. Più contenuti i numeri dei manifestanti sabato (circa 50mila) e domenica (10mila). Manifestazioni analoghe sono avvenute anche in altre città: Cluj, Brasov e Sibiu.
Le indagini e le nuove proteste
La protesta di venerdì è degenerata in violenti scontri, durante i quali oltre 450 sono stati i feriti, tra cui 30 agenti. Molti dei feriti sarebbero rimasti intossicati dal fumo dei lacrimogeni, usati in abbondanza dalle forze dell'ordine. Questa mattina sono arrivate almeno 33 denunce nei confronti della polizia per l'uso eccessivo della forza. Il procuratore militare Ionel Corbu, che è alla guida dell'inchiesta, ha assicurato che verrà fatta luce sull'accaduto, anche chiamando i gendarmi alle audizioni. Le opposizioni chiedono che nelle indagini vengano coinvolti anche il ministro dell'Interno, il capo della gendarmeria e il prefetto di Bucarest. Attesa per questa sera una nuova manifestazione di protesta.
Bruxelles preoccupata
Quanto sta avvenendo in Romania suscita eco anche a Bruxelles. Il commissario di Giustizia europeo, Vera Jurova, ha dichiarato al quotidiano tedesco Die Welt di essere preoccupata perchè dall'1 gennaio prossimo il governo romeno assumerà la presidente del Consiglio europeo. “È chiaro che a partire da gennaio la Romania non sarà solo responsabile per il proprio Paese, ma per l'intera Europa, in quanto deterrà la presidenza del Consiglio dell'Ue. Ha bisogno di credibilità, soprattutto in campi come la giustizia“, ha detto Jurova. Proteste per le violenze eccessive si sono alzate anche da Vienna, in quanto un operatore dell'emittente pubblica austriaca presente a Bucarest è rimasto ferito.