La minaccia del gruppo islamista Boko Haram, operativo soprattutto in Nigeria, è diventata quotidiana e più vicina che mai: le sue milizie hanno conquistato la capitale dello stato di Borno, Maiduguri, e numerose altre località frontaliere dell’estremo nord del Camerun. I suoi attentati, responsabili della morte di oltre 200 civili, cominciano a preoccupare anche i Paesi confinanti: occorre una strategia comune. E proprio per rafforzare la lotta al gruppo estremista si è aperto ieri a Niamey un vertice straordinario della Commissione del bacino del Lago Ciad, preceduto da una riunione dei ministri della difesa di Niger, Nigeria, Camerun, Ciad e Benin.
Conclusione: sarà costituita una forza regionale armata comune per combattere il gruppo. Ne faranno parte circa 700 soldati e i Paesi che al momento hanno aderito sono Niger, Nigeria, Ciad e Camerun, mentre la partecipazione del Benin non è ancora confermata. Secondo quanto affermato dal presidente del Niger Mahamadou Issoufou, “questa forza dovrebbe dispiegarsi lungo le frontiere, e i governi adotteranno una strategia comune in grado di condividere le capacità operative e di intelligence degli eserciti partecipanti”.