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Imran Khan confermato premier

Imran Khan ĆØ il nuovo premier del Pakistan. Lo ha deciso l'Assemblea nazionale con 176 voti favorevoli (di poco oltre dunque i 172 necessari) contro i 96 del candidato dell'opposizione della Lega musulmana (Plm-N) Shahbaz Sharif. L'ex giocatore di cricket, dunque, assumerĆ  la guida del governo per i prossimi 5 anni, dopo aver ottenuto la maggioranza (anche se non assoluta)Ā delle preferenze alle elezioni del 25 luglio scorso con il suo partito, il Tehreek-e-Insaf. Khan, 65 anni ed ex campione del mondo nel 1992 con la nazionale pakistana ai mondiail di cricket, andrĆ  al timone di un Paese fortemente segnato dalla recente crisi economica e al centro di una forte instabilitĆ  interna: Khan ha promesso di creare “un nuovo Pakistan”, ripartendo proprio dall'economia e dalla riduzione dell'inflazione e del debito pubblico.

Inflazione e debito pubblico

Il giuramento ĆØ previsto per domani e, subito dopo, inizierĆ  la nuova vita di un uomo che, fino a non molti anni fa, rappresentava sƬ un'icona per il Pakistan ma perlopiĆ¹ in ambiti del tutto diversi dalla politica, pur se da anni alla guida del Movimento per la giustizia del Pakistan (da lui fondato nel 1996). Particolarmente impellente la questione del deficit, con gli analisti che – secondo la Bbc – sostengono come lo Stato dovrĆ  rivolgersi al Fondo monetario internazionale per quello che sarebbe il secondo piano di salvataggio dal 2013 a oggi, con conseguenti ripercussioni sul welfare della popolazione. Va ricordato che, nell'ultimo anno, la valuta pakistana ha perso sensibilmente valore, allargando ad ampio raggio le scorieĀ dell'inflazione.

Politica estera

Sul piano della politica estera, all'indomani del voto Khan aveva promesso che, come prima mossa, avrebbe instaurato un rapporto di dialogo con la vicina India per tentare di risolvere la disputa sul territorio del Kashmir. Inoltre, da rivedere saranno anche i rapporti con gli Stati Uniti, vista anche la posizione non proprio favorevole alle misure antiterrorismo applicate dall'amministrazione Trump nei confronti del Paese, a cominciare dall'utilizzo dei droni e dall'indicazione del Pakistan come uno Stato che offre rifugio sicuro ai terroristi dell'Afghanistan.

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