Le indagini sull'impeachment su Donald Trump si “arricchiscono” di un nuovo capitolo. Infatti, la Camera del Congresso titolare dell'indagine, ha spiccato un mandato di comparizione per il capo dello staff della Casa Bianca, Mick Mulvaney. Quest'ultimo dovrà comparire davanti alla commissione di intelligence nelle prossime ore. Mulvaney, ex deputato della destra del partito repubblicano della Carolina del Sud, tra il 2016 e il 2018 è stato direttore del bilancio della Casa Bianca e fino al dicembre 2018 ha anche ricoperto il ruolo, ad interim, del responsabile dell'ufficio per la protezione del consumatore.
Fissate le date per le prime testimonianze pubbliche
Nei giorni scordi la commissione di intelligence della Camera ha programmato per il 13 novembre l'audizione di William Taylor e George Kent, due dirigenti del dipartimento di Stato che hanno giocato un ruolo chiave nel cosiddetto Ucrainagate. Il 15 novembre, invece, toccherà a Marie Yovanovitch, l'ambasciatrice Usa in Ucraina rimossa da Trump sullo sfondo delle presunte pressioni su Kiev per far indagare Biden.
Altre grane in arrivo
Come se non bastasse, il presidente Trump potrebbe dover fronteggiare altre grane in arrivo. Infatti, nei prossimi giorni, uscirà un libro dal titolo “A warning”, ripreso dal Washington Postn el quale Donald Trump viene definito come un “tycoon crudele e inetto e pericoloso per il Paese”. Nel libro viene raccontato come lo scorso nno un gruppo di alti responsabili e funzionari dell'amministrazione Trump pensò a dimettersi in massa, una mossa di enorme portata per lanciare un allarme sulla condotta del presidente. Nel libro si parla anche di comportamenti misogini e razzisti di un Trump che in particolare farebbe di continuo commenti sulle donne che lo circondano. “Commenta il trucco, scherza sul peso, critica il modo di vestire, mette in discussione la durezza delle donne del suo staff e usa parole come 'tesoro' o 'dolcezza' rivolgendosi a fior di professioniste”, si legge nel libro. “INsomma, un modo di agire non consono per un capo nell'ambiente di lavoro”. La portavoce della Casa Bianca, Stephanie Grisham, ha definito il libro una “fiction” sottolineando che si tratta di bugie.