Quella sull’immigrazione è senza dubbio la riforma più significativa degli ultimi 30 anni negli Stati Uniti. Molti immigrati si sono riuniti per festeggiare e il Presidente americano difende con forza i suoi poteri esecutivi e replica così ai repubblicani che lo accusano di abuso di potere: “Le misure che sto prendendo non sono solo legali, ma sono le singole azioni che ogni presidente repubblicano e ogni presidente democratico hanno preso nell’ultimo mezzo secolo. E per i membri del Congresso che mettono in dubbio la mia autorità di rendere il nostro sistema dell’immigrazione migliore – aggiunge – ho una risposta: varate voi una legge”.
Sono tre le colonne portanti del piano di immigrazione previste da Obama: la prima prevede un inasprimento dei controlli contro l’immigrazione illegale ai confini, poi con questa riforma ci sarà l’esportazione dei criminali e non quella delle loro famiglie; in questo modo il Presidente lancerà un chiaro segnale a coloro che minacciano la sicurezza nazionale e quella pubblica. Il terzo punto si concentra invece sulla responsabilità e sul controllo dei precedenti personali e fiscali.
Il piano di Obama per l’immigrazione assicurerà che “tutti giochino con le stesse regole” e regolarizzerà 5 milioni di immigrati che sono negli Usa illegalmente. I clandestini non solo scamperanno dalla deportazione ma alcuni riceveranno anche permessi di lavoro. In particolare, quelli che vivono da più di cinque anni negli Stati Uniti, o hanno un figlio nato negli Usa o che è titolare di un permesso di soggiorno permanente, potranno ottenere un permesso di lavoro di tre anni.