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IL VENEZUELA SPRANGA LE PORTE A BUSH: “E’ UN TERRORISTA”

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È ormai ufficiale che l’ex presidente degli Stati Uniti, George Bush non potrà più mettere piede in Venezuela. Insieme a lui anche il suo vice Dick Cheney e i membri repubblicani del congresso statunitense Ileana Ross-Lehtinen, Robert Menendez e Marco Rubio. Il governo sudamericano guidato da Nicolas Maduro, successore di Hugo Chavez ha infatti etichettato come “terroristi” alcuni degli – ex – uomini più potenti del mondo. L’ex inquilino della Casa Bianca, quindi, non potrà più ottenere il visto per entrare in territorio venezuelano, per aver violato i diritti umani e bombardato villaggi in Iraq e Afghanistan.

La misura ovviamente, ha un carattere prevalentemente simbolico, e vuole inviare un chiaro e netto segnale ai diplomatici made in Usa, che sono stati recentemente accusati di architettare un golpe a Caracas. In questo quadro, il governo venezuelano ha annunciato inoltre che i cittadini statunitensi saranno obbligati a ottenere un visto per entrare nel paese. Si tratta – ha spiegato lo stesso Maduro – “di una misura di reciprocità: ora tutti gli americani dovranno pagare una tassa per ottenere il visto”, pari a quella che un venezuelano paga per potersi recare negli Stati Uniti.

Il successore del colonnello Chavez non ha inoltre perso occasione per ricordare come le autorità di Caracas abbiano catturato negli ultimi mesi dei cittadini statunitensi “intenti a svolgere attività di spionaggio”. Il riferimento, in particolare, è un pilota di linea americano arrestato nella regione di Tachira perché coinvolto in operazioni “sotto copertura” e a quattro “missionari” interrogati dopo aver partecipato a una campagna di “presunta assistenza medica” nella città di Ocumare de la Costa.

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