Categories: Esteri

Il Time sceglie #Meetoo

Logo Interris - Il Time sceglie #Meetoo

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Il Time sceglie #Meetoo

Né Trump, né Kim: #MeToo. Al movimento contro le molestie sessuali va una delle onorificenze più ambite a livello globale, il titolo di “persona dell'anno” del Time. La storica rivista americana ha reso omaggio alle donne che hanno “rotto il silenzio” sugli abusi nel mondo dello spettacolo, della politica, dei media e più in generale nel mondo del lavoro. L'annuncio è arrivato sul programma Today della Nbc, che solo pochi giorni fa ha licenziato il suo conduttore Matt Lauer. Al secondo posto della classifica, il presidente Donald Trump, al terzo il presidente cinese Xi Jinping. Completano la cinquina il procuratore speciale Robert Mueller e il leader nordcoreano Kim Jong un.

Il movimento

Il movimento è nato sulla scia dello scandalo Weinstein ed è diventato ben presto valvola di sfogo di quanti, almeno una volta nella vita, sono stati vittime di violenze sessuali e hanno scelto di denunciarle pubblicamente dopo averle tenute nascoste per anni. Da qui l'uso dell'ormai celebre hashtag #MeToo, lanciato per la prima volta dall'attivista Tarana Burke e condiviso poi dall'attrice americana Alyssa Milano, proprio per condividere via social i drammatici racconti delle molestie subite.

Silence Breakers

Tra le cinque “Silence Breakers” che compaiono sulla copertina del settimanale vi sono invece l'attrice Ashley Judd, tra le prime star a puntare il dito contro il produttore statunitense Weinstein, e la cantante Taylor Swift, che lo scorso agosto ha vinto il primo round della causa per molestie sessuali in corso a Denver contro il dj David Mueller, accusato di averle palpato il sedere dopo un suo concerto nel 2013. E ancora, tra le donne in copertina sul Time anche Adama Iwu, la lobbysta 40enne che ha lanciato il sito “We said enough” per denunciare le molestie nel mondo del lavoro e della politica, Susan Fowler, l'ex ingegnere informatico di Uber la cui denuncia di molestie sessuali lo scorso giugno ha portato al licenziamento del Ceo e di altri venti dipendenti e Isabel Pascual (nome di fantasia), la 42enne raccoglitrice di fragole del Messico che ha raccontato pubblicamente le minacce ricevute per aver denunciato gli abusi.

redazione: