Continua a tenere banco la polemica relativa alla direttiva sul copyright che domani sarà votata dall'Europarlamento nonostante le proteste di alcuni operatori del web, fra cui Wikipedia, che in Italia ha sospeso le sue pubblicazioni.
La spiegazione
L'obiettivo della proposta, ha spiegato il relatore del provvedimento Axel Voss, “è quello di costringere i giganti di internet pagare per il lavoro fatto dagli altri”. Si tratta, ha aggiunto, di imprese enormi, “che fanno miliardi di dollari con il lavoro di altri. Queste imprese devono pagare per il lavoro fatto da altri. Se le società scelgono di non pagare, accetteranno la responsabilità di offrire meno materiale ai loro utenti”, ma “Google, Facebook e Amazon devono riconoscere che le regole dell'economia di mercato includono quelle sui diritti d'autore. Non possono scegliere quali regole dell'economia di mercato seguire”, ha detto Voss.
Le critiche
Secondo il relatore del provvedimento, la campagna in corso contro la proposta di direttiva “va oltre tutto ciò che è accettabile”. “Stanno usando argomentazioni che sono totalmente sbagliate” e “descrivono scenari catastrofici”, ha detto Voss. “Abbiamo avuto la stessa cosa con le banche, con le telecomunicazioni e ora abbiamo questo con i giganti di internet”. Ma “non porremo fine a internet e alla condivisione di notizie”, ha assicurato Voss. “Vogliamo assicurarci che le stesse regole si applichino nel mondo reale e online, il che significa anche i diritti d'autore”. Per il relatore, “se si guarda a articolo 11 e 13” (i più contestati ndr) della proposta di direttiva “quel che cerchiamo di fare e ottenere una remunerazione corretta per gli autori e piu' responsabilita' per i contenuti che ci sono sulle piattaforme”.