Il Parlamento della Repubblica Ceca ha negato la fiducia al governo monocolore di minoranza formato da Andrej Babis, il premier e leader del movimento Ano (Azione del cittadino scontento). Nello scrutinio palese, contro Babis, si è espressa la maggioranza dei deputati presenti (117 su 195).
Il voto
Babis sarà costretto a dimettersi ma governerà fino alla nomina di un esecutivo nuovo. Il presidente Milos Zeman, presente lo scorso martedì alla prima seduta del Parlamento dedicata al voto di fiducia, ma interrotta e spostata a oggi, ha promesso a Babis, il vincitore delle elezioni di ottobre scorso, di reincaricarlo del secondo tentativo di formare un governo, ma a condizione di ottenere prima da lui i nomi di 101 deputati disposti a sostenerlo. Alle ultime elezioni la formazione guidata da Babis ha conquistato 78 dei 200 seggi della Camera, fallendo tuttavia nel tentativo di trovare appoggio al suo governo di minoranza.
Sotto inchiesta
In precedenza il Comitato per le immunità parlamentari aveva raccomandato al Parlamento ceco di riconsegnare il Babis e il suo vice Jaroslav Faltynek al procedimento penale relativo all'abuso dei fondi europei per la costruzione del resort “Nido della cicogna“. Entrambi i politici hanno affermato in passato che le accuse fossero “una costruzione politica“, aggiungendo di voler chiedere al Parlamento di essere consegnati alle autorità giudiziarie proprio per provare la loro innocenza. “L'irregolarità” nell'uso dei finanziamenti europei e il sospetto di frode sono stati constatati anche dall'Ufficio europeo per la lotta Antifrode (Olaf). A Babis e Faltynek l'immunità parlamentare è stata levata a settembre scorso, ma con la vittoria del movimento Ano alle elezioni parlamentari di ottobre scorso i due politici l'hanno recuperata. Il “Nido della cicogna” è un agriturismo di lusso a un'ora da Praga, nel sud, per la cui costruzione il miliardario Babis si sarebbe servito illegittimamente di circa 2 milioni di euro di contributi Ue destinati ad imprese piccole e medie.