Con quasi due ore di ritardo sul limite imposto dall’Eurogruppo per l’approvazione delle riforme concordate con il premier greco Alexis Tsipras e dopo quella che è sembrata una giornata che non dovesse finire mai, il Parlamento greco ha approvato il piano de premier ellenico. Dopo essere intervenuto alla plenaria del governo – quando in principio aveva detto che non sarebbe intervenuto – il premier Tsipras ha votato in favore delle prime riforme concordate da lui stesso con l’Europa. Hanno votato no i suoi compagni del partito Syriza Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze, e Zoe Kostantopoulou, presidente del Parlamento. Di fatto la votazione non si è ancora conclusa, ma il piano Tsipras con le prime riforme concordate con l’Eurozona ha già ottenuto la maggioranza assoluta dei voti.
Una decisione che arriva dopo una giornata di tensioni e tafferugli, soprattutto nella principale piazza di Atene. Nel corso della manifestazione contro l’accordo tra governo greco ed Unione Europea, gli anarchici hanno trasformato in un campo di battaglia piazza Syntagma – davanti al parlamento di Atene – tra lancio di molotov e lacrimogeni. La polizia, in tenuta antisommossa ha blindato la piazza in poco meno di cinque minuti, facendo chiudere i negozi e allontanando quanti si trovavano sul luogo, tra cui anche molti turisti.
Nel frattempo, il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, ha dichiarato di intravedere qualche spiraglio sulla possibilità di una ristrutturazione del debito greco. “Ho un po’ di speranza – ha detto la Lagarde in un’intervista alla Cnn – perché circa un paio d’ora fa ho sentito voci più positive verso il principio della ristrutturazione del debito”. Le dichiarazioni arrivano dopo la clamorosa bocciatura del piano di salvataggio di Atene concordato con i creditori annunciata dell’istituzione di Washington. “Ciò che abbiamo detto a tutti è che occorre alleggerire il fardello (del debito) per consentire al Paese – ha sottolineato la numero uno del Fmi – di dimostrare di potersi mettere su un sentiero sostenibile”. Quella che la Grecia e l’Eurozona hanno davanti “é una sfida colossale”. “Capisco Tsipras, la sua posizione è comprensibile – ha concluso la Lagarde – ma quello che spero è una rigida tabella di marcia”.