La direttiva sul diritto d'autore è una vittoria per tutti i cittadini. Oggi il Parlamento europeo ha scelto di difedere la cultura e la creatività europea e italiana, mettendo fine al far west digitale“. Con queste parole, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha commentato la riforma del Copyright approvata dall'assemblea di Strasburgo con 438 voti a favore, 226 contro e 39 astensioni. Inolte, è stato anche adottato a maggioranza il mandato per cominciare i negoziati con Consiglio e Commissioe Ue, necessari per arrivare alla definizione del testo legislativo finale. “E' un buon segnale per l'industria creativa e culturale europea”, ha dichiarato il relatore del provvedimento, il popolare tedesco Axel Voss, che ha anche ringraziato i colleghi per il “risultato ottenuto insieme”.
Cosa prevede la riforma
L'obiettivo dell'Ue è quello di riformare la normativa del diritto d'autore e adattarla alla sempre più veloce e costante evoluzione tecnologica. La votazione di oggi nello specifico era necessaria per dare mandato a Commissione e Consiglio Ue per avviare i negoziati. Gli articoli più contestati sono l'11 e il 13. Il primo introduce la possibilità per gli editori di chiedere il pagamento per l'utilizzo anche di brevi frammenti di testo, la cosiddetta “link tax”. Il secondo, invece, rappresenta una sorta di “filtro preventivo” che dovrebbe essere attuato da queste piattaforme, esercitando una sorta di controllo su ciò che viene caricato dai loro utenti: l'obiettivo è quello di impedire la pubblicazione di contenuti protetti dal copyright.
Adinolfi (M5S): “Legalizzata la censura preventiva”
E in seguito all'approvazione della riforma non sono mancate le polemiche di considera la riforma un “bavaglio” al mondo digitale. L'europarlamentare Isabella Adinolfi ha parlato di “una pagina nera per la democrazia e la libertà dei cittadini. Con la scusa della riforma del copyright, il Parlamento europeo ha di fatto legalizzato la censura preventiva. Il testo approvato oggi dall'aula di Strasburgo contiene l'odiosa link tax e filtri ai contenuti pubblicati dagli utenti. E' vergognoso! Ha vinto il partito del bavaglio“.
Di Maio: “Scenario da 'Grande fratello' di Orwell”
Il via libera del Parlamento europeo alla riforma sui diritti d'autore non ha soddisfatto neanche il vicepremier Luigi di Maio che ha parlato di un “che legalizza la censura preventiva” e di ingresso in uno “scenario da 'Grande fratello' di Orwell“. “Sarà un piacere vedere, dopo le prossime elezioni europee – ha tuonato il leader pentastellato – una classe dirigente comunitaria interamente rinnovata che non si sognerà nemmeno di far passare porcherie del genere. Un messaggio per le lobby: questi sono gli ultimi vostri colpi di coda, nel 2019 i cittadini vi spazzeranno via”.