Seduta plenaria oggi al parlamento monocamerale tunisino del Bardo per il voto di fiducia al governo di Habib Essid. Sarà dunque il giorno della verità per il premier tunisino che ha affermato di volersi presentare in aula mosso non dall’attaccamento al potere, ma dall’interesse generale del Paese e dal rispetto della Costituzione. Già ministro degli interni nel 2011 e primo ministro del governo tunisino dal 6 febbraio 2015, Essid è il primo capo di governo del Paese nordafricano ad essere stato nominato dopo l’adozione della nuova costituzione.
Oggi il titolare dell’esecutivo si recherà presso l’Assemblea dei rappresentanti del popolo (Arp) per chiedere la fiducia dei parlamentari: al premier occorrono 109 voti su 217 per rimanere al potere, ma l’esito sarà con ogni probabilità negativo. Infatti tutti i partiti politici della maggioranza, infatti, hanno già detto che non daranno la loro fiducia a Essid per fare spazio ad un nuovo governo di unità nazionale, fortemente voluto dal presidente della Repubblica, Beji Caid Essebsi.
Lo scorso giugno, il Capo dello Stato aveva annunciato a sorpresa un’iniziativa per la formazione di un governo di unità nazionale invitando i sindacati, le imprese e tutti i partiti politici ad aderirvi. In quella occasione, Essebsi aveva spiegato di aver preso spunto dall’esperienza e dall’eredità politica di Habib Bourguiba, “padre della patria” tunisino che nel 1959 formò un governo di unità nazionale dopo la dichiarazione d’indipendenza dalla Francia. Seppur scontato l’esito della votazione odierna, c’è comunque molta attesa nel Paese per il discorso del capo del governo.